Sostenibilità Istituzionale
Viviamo nella complessità: il sistema globale si regge su una fitta trama di interdipendenze di tipo politico e geopolitico, di interessi economici e finanziari. Un contesto ormai interconnesso, che impone il coinvolgimento e la co-responsabilità di ciascuno per il destino di tutti, e che nel 2015 ha portato 193 Paesi dell’ONU a sottoscrivere il programma d’azione Agenda 2030, affinchè lo Sviluppo sostenibile – inteso nella triplice accezione di efficiente (rigenerativo), duraturo, equo – diventasse il nuovo paradigma dello Sviluppo Umano.
Un programma d’azione come quello di Agenda ONU 2030, finalizzato a sradicare la povertà, proteggere il pianeta e garantire la prosperità e la pace, richiede uno sforzo congiunto da parte di governi, settore privato, società civile e cittadini di tutto il mondo. E, soprattutto, non può prescindere dalla sostenibilità di tipo istituzionale, che fa riferimento alla capacità di assicurare condizioni di stabilità, democrazia, partecipazione, informazione, formazione, giustizia e le necessarie forme di coordinamento e cooperazione inter-istituzionale.
La nostra mission è di collaborare con persone, gruppi associazioni per promuovere proposte di riforma e iniziative per rafforzare la sostenibilità istituzionale, quell’insieme di regole, procedure e principi adeguati ad affrontare la complessità e a consentire che i “luoghi” istituzionali della democrazia siano gestiti con maggiore trasparenza, equità, cura, preparazione proprio per essere all’altezza di compiti e di responsabilità per una convivenza globale pacifica, equa, sostenibile.
Gli organismi europei ed internazionali, responsabili del mantenimento della pace e della sicurezza a livello globale, dovrebbero adottare un approccio multilaterale che combini diplomazia, sviluppo sostenibile, giustizia sociale e un cooperazione internazionale equa, promuovendo il dialogo e il rispetto dei diritti umani, rinunciando alla logica della supremazia economica e militare, riconoscendo come presupposto di convivenza fra i popoli l’esistenza dei limiti planetari e i beni comuni globali.
La democrazia, infatti, va oltre la quantità di potere nelle mani dei governi, e riguarda la sua qualità, che – nelle moderne democrazie – è data dalla combinazione tra l’articolazione dei diritti individuali (il pluralismo) propri della tradizione liberale e la necessità di solidarietà e legami interpersonali.
La sostenibilità istituzionale si fonda su due cardini:
Una rappresentanza politica che sappia assumersi le proprie responsabilità di fronte a varie emergenze nazionali ed internazionali comuni (povertà, guerre, crisi ambientale e climatica, fenomeni migratori, disuguaglianze sociali e tanto altro), preparata e concentrata sulle priorità dello Sviluppo sostenibile, consapevole delle fragilità dei nostri sistemi e dei rapporti di interdipendenza fra i Paesi, orientata alla cooperazione;
Istituzioni nazionali ed internazionali “efficaci, responsabili e trasparenti” con un sistema di governance globale “aperto a tutti, partecipativo e rappresentativo a tutti i livelli” (goal 16, Agenda 2030) garantendo il ruolo centrale della Politica nel processo decisionale a tutela del pubblico interesse.
La sostenibilità istituzionale è anche il fondamento della PACE, non solo come assenza di guerra, bensì un diritto umano fondamentale che richiede “un processo partecipativo positivo e dinamico, in cui il dialogo è incoraggiato ed i conflitti vengono risolti in spirito di reciproca comprensione e cooperazione”, come enunciato nella Dichiarazione sul Diritto alla pace approvata il 19 Dicembre 2016 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite (A/C.3/71/L.29, Preambolo).
Un processo partecipativo che, avendo come finalità la pace e la sicurezza per tutti, deve mettere in discussione, partendo dai rapporti interpersonali, i modelli di sviluppo, la distribuzione delle risorse e la gestione del potere. E che richiama, dunque, gli Stati democratici alle proprie (COR)RESPONSABILITA’ POLITICHE di fronte a drammi e crisi globali.
Traguardi
16.1 Ridurre ovunque e in maniera significativa tutte le forme di violenza e il tasso di mortalità ad esse correlato
16.2 Porre fine all’abuso, allo sfruttamento, al traffico di bambini e a tutte le forme di violenza e tortura nei loro confronti
16.3 Promuovere lo stato di diritto a livello nazionale e internazionale e garantire un pari accesso alla giustizia per tutti
16.4 Entro il 2030, ridurre in maniera significativa il finanziamento illecito e il traffico di armi, potenziare il recupero e la restituzione dei beni rubati e combattere tutte le forme di crimine organizzato
16.5 Ridurre sensibilmente la corruzione e gli abusi di potere in tutte le loro forme
16.6 Sviluppare a tutti i livelli istituzioni efficaci, responsabili e trasparenti
16.7 Garantire un processo decisionale responsabile, aperto a tutti, partecipativo e rappresentativo a tutti i livelli
16.8 Allargare e rafforzare la partecipazione dei paesi in via di sviluppo nelle istituzioni di governance globale
16.9 Entro il 2030, fornire identità giuridica per tutti, inclusa la registrazione delle nascite
16.10 Garantire un pubblico accesso all’informazione e proteggere le libertà fondamentali, in conformità con la legislazione nazionale e con gli accordi internazionali
16.a Consolidare le istituzioni nazionali più importanti, anche attraverso la cooperazione internazionale, per sviluppare ad ogni livello, in particolare nei paesi in via di sviluppo, capacità per prevenire la violenza e per combattere il terrorismo e il crimine
16.b Promuovere e applicare leggi non discriminatorie e politiche di sviluppo sostenibile
Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile
Traguardi
1. Finanza
2. Tecnologia
3. Capacità di sviluppo
4. Commercio
5. Questioni sistemiche
Questioni sistemiche
- Coerenza politica e istituzionale:
17.13 Promuovere la stabilità macroeconomica globale attraverso il coordinamento e la coerenza politica;
17.14 Accrescere la coerenza politica per lo sviluppo sostenibile;
17.15 Rispettare lo spazio politico e la leadership di ogni paese per istituire ed implementare politiche per la lotta alla povertà e per lo sviluppo sostenibile - Programmi di collaborazione plurilaterale:
17.16 Intensificare la partnership globale per lo Sviluppo Sostenibile, coadiuvata da collaborazioni plurilaterali che sviluppano e condividono la conoscenza, le competenze, le risorse tecnologiche e finanziarie, per raggiungere gli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile in tutti i paesi, specialmente in quelli emergenti;
17.17 Incoraggiare e promuovere partnership efficaci nel settore pubblico, tra pubblico e privato e nella società civile basandosi sull’esperienza delle partnership e sulla loro capacità di trovare risorse - Dati, monitoraggio e responsabilità:
17.18 Entro il 2020, rafforzare il sostegno allo sviluppo dei paesi emergenti, dei paesi meno avanzati e dei piccoli stati insulari in via di Sviluppo (SIDS). Incrementare la disponibilità di dati di alta qualità, immediati e affidabili andando oltre il profitto, il genere, l’età, la razza, l’etnia, lo stato migratorio, la disabilità, la posizione geografica e altre caratteristiche rilevanti nel contesto nazionale;
17.19 Entro il 2030, partire dalle iniziative esistenti per sviluppare misure di progresso nell’ambito dello sviluppo sostenibile che completino il prodotto interno lordo, e supportare la capacità di sviluppo dei paesi emergenti