La “Scuola di educazione civica” creata dall’associazione “Zona P.I.P.”

Ideata e realizzata dall’Associazione di Promozione Sociale “Zona P.I.P.” – fondata nel 2020 da un gruppo di ventenni salentini – è una “scuola” di giovani che dialogano con i giovani ma che coinvolgerà tutta la comunità. In programma incontri di formazione teorica nelle scuole con figure significative e rappresentanti istituzionali sui temi di attualità e di rilevanza sociale come diritti umani, violenza di genere, gender-gap, economia ambientale, reati informatici, cittadinanza digitale e altri. Tra gli ospiti Gino Cecchettin, Andrea Catizone Folena, Giovanni Piccirilli, Emanuele Rimoli. Previsti, inoltre, un contest ed eventi aperti alla cittadinanza. Il problema principale da cui si parte è la scarsa consapevolezza sull’importanza di una cittadinanza attiva e responsabile per edificare una società più sostenibile. Tale concetto di sostenibilità, a sua volta, fa diramare diversi ulteriori problemi: tra questi i più importanti sono la sostenibilità sociale (e dunque il tema dell’uguaglianza e della parità), la sostenibilità ambientale (analisi sul cambiamento climatico ed azioni mirate a prevenirne gli effetti dannosi e mitigare quelli già manifestati), la sostenibilità economica (lotta agli sprechi, consapevolezza sulle povertà del mondo occidentale e sulle povertà “della porta accanto”). La strategia innovativa su cui questa Scuola di formazione civica punta il suo valore è di essere fondata e organizzata interamente da ragazzi. Il modello di apprendimento adottato pertanto è quello del peer-to-peer-learning che stimola l’attenzione (già bassa nelle giovanissime generazioni, come numerose statistiche dimostrano) e pone i partecipanti in un rapporto diretto e più facilmente appassionato ai discorsi che verranno affrontati. Tutto questo con l’ausilio di esperti esterni di età adulta che possano mantenere un linguaggio scientifico e attendibile nelle fonti dal quale questo si organizza. Al metodo dell’apprendimento tra pari, si aggiunge l’incentivo della “competizione” tra gruppi e tra gli individui, prevista nel corso del “contest” che porterà alla realizzazione di un output finale per rendere concreto e tangibile l’impegno assunto per l’iniziativa e per condividere con la comunità gli stimoli, le idee e le riflessioni che dei giovanissimi più responsabili e consapevoli hanno manifestato, nell’interesse della collettività.

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